QUANDO UN CARABINIERE NON RIMANE SOLO E RIESCE A FARSI ASCOLTARE

Provincia di Viterbo
In provincia di Viterbo, un carabiniere è stato accusato ingiustamente dalla propria catena gerarchica di aver omesso di comunicare degli incontri avuti con dei presunti pregiudicati nonostante avesse notiziato immediatamente il proprio superiore sui contenuti delle conversazioni.
La vicenda desta curiosità in quanto nasce da una notizia di reato archiviata dalla Procura di Viterbo poiché risultata essere totalmente infondata. Il procedimento disciplinare accessorio scaturito, ha un forte sapore di risentimento del mancato sviluppo accusatorio nei confronti di quel militare.
Nel corso del procedimento disciplinare tenutosi a Roma nella giornata del 2 ottobre, il Generale Comandante della Legione carabinieri Lazio ha alimentato e perseguito la ricerca della verità, approfondendo e valutando i fatti, tenendo in giusta considerazione la documentazione e l’apporto tecnico fornito dalla difesa del militare, a cura del pool disciplina della segreteria regionale Lazio del Nuovo Sindacato Carabinieri. Il difensore ha smontato le accuse e ha generato la trasformazione del capo di accusa in un asserito “intrattenimento in un locale frequentato da pregiudicati” da parte del sottufficiale, facendo ridurre la pesante sanzione iniziale ad un semplice rimprovero.
“Il Nuovo Sindacato Carabinieri Lazio, che dall’inizio dei fatti ha sempre camminato di fianco al Collega, sostenendolo moralmente e attraverso il supporto legale,” afferma Giuseppe Mancuso, segretario provinciale NSC Viterbo “supporterà il sottufficiale nei prossimi passi relativi al ricorso gerarchico e a ogni eventuale azione giudiziaria che ristabilisca la verità.”
“L’importanza di un sindacato autonomo assume un’elevata e necessaria rilevanza per chiarire situazioni che possono nuocere alla professionalità, al morale e quindi alla serenità e al senso del dovere di qualsiasi Carabiniere” conclude Sabatino Mastronardi, segretario regionale Lazio del Nuovo Sindacato Carabinieri – “Oggi eravamo qui, insieme al nostro iscritto, per lanciare un messaggio chiaro: “nessun Carabiniere verrà mai lasciato solo.”